Visita al Castello Aragonese e Museo Archeologico dei Campi Flegrei, Teatro Flavio e Rione Terra di Pozzuoli

L’Aps Archeoclub organizza una visita guidata al Castello Aragonese e Museo Archeologico dei Campi Flegrei, Teatro Flavio e Rione Terra di Pozzuoli

L’appuntamento è per domenica 24 ottobre 2021 con partenza in autobus da piazza Malice, alle ore 6.00

 

CASTELLO ARAGONESE E MUSEO ARCHEOLOGICO DEI CAMPI FLEGREI

Il Castello Aragonese di Baia, che ospita il Museo Archeologico dei Campi Flegrei, fu edificato sul finire del XV secolo da Alfonso d’Aragona in una posizione strategica per il golfo.
Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei, inaugurato nel 1993, è ospitato all’interno della fortezza, opportunamente restaurata ed adeguata alla nuova destinazione espositiva, collocata sulla sommità dell’alto promontorio che chiude a Sud il golfo di Baia, e dal quale si domina l’intero golfo di Pozzuoli e le isole di Capri, Ischia e Procida.

TEATRO FLAVIO A POZZUOLI

Costruito nel I secolo d.C., l’Anfiteatro Flavio, sorge là dove confluivano le principali vie della regione, la Via Domitiana e la via per Napoli, in sostituzione dell’antico edificio per spettacoli di età romana repubblicana divenuto insufficiente a causa dell’enorme crescita demografica di Puteoli. L’anfiteatro, in quanto a capienza, era inferiore in Italia solo al Colosseo ed a quello di Capua.

 

 

 

 

 

L’anfiteatro Flavio è la terza arena per dimensioni del mondo romano, dopo quelle di Roma e Capua, testimonianza della tecnica straordinaria raggiunta dall’ingegneria antica. Ha tre ordini sovrapposti, quattro ingressi maggiori e dodici secondari e una cava per circa 40.000 spettatori. L’anfiteatro era anche centro della vita urbana: nelle gallerie sotto l’ambulacro esterno c’ erano luoghi di culto e sedi di molte associazioni professionali, note attraverso iscrizioni. Suggestiva è la visita dei sotterranei che mostrano la complessa organizzazione dei servizi per il funzionamento degli spettacoli. Nell’arena si svolsero i primi martirii cristiani: qui, secondo la tradizione formatasi tra il V e VI secolo, nel 305 d.C. fu preparato in un primo momento il supplizio per San Gennaro e i compagni; la condanna fu poi eseguita alla Solfatara. In ricordo della presenza del Santo, nel 1689 nell’area venne costruita una chiesetta, distrutta all’epoca degli scavi nell’ Ottocento e sostituita da una cappellina tuttora visibile nell’ambulacro.

 

RIONE TERRA DI POZZUOLI

C’è un quartiere dove i capitoli della lunga storia di Pozzuoli si sono sovrapposti uno ad uno come pagine di un libro. Questo quartiere è Il Rione Terra”. Così Alberto Angela descrive questo suggestivo luogo in una delle sue puntate di Superquark, e non c’è descrizione più vera che ci accompagna in questo viaggio unico, indietro nei secoli.
Pozzuoli ha il privilegio di una preziosa rocca millenaria, ricca di storie. Questa rocca è il Rione Terra: l’acropoli di Puteoli, la parte più antica costruita su un promontorio di tufo a circa 33 metri sul livello del mare. Un vero e proprio borgo che da questa altezza domina su tutta Pozzuoli.

 

 

 

 

 

 

 

Questo antico quartiere è stato il protagonista di tutte le epoche storiche succedute, dai greci ai romani fino ai giorni nostri e ha visto il suo massimo splendore proprio nell’età romana, con la sua rocca, il cuore pulsante.
Dal 1970 gli abitanti di queste case furono costretti a sgomberare il quartiere per effetto del bradisismo. Poco a poco questo rione divenne un quartiere fantasma. Si racconta che solo il vescovo in quel periodo vi rimase ad abitare. Tutto intorno erano solo vicoli silenziosi.
Bisogna aspettare gli anni ‘90 per iniziare a parlare di recupero e di riqualificazione di questa intera cittadina.
E fu solo allora, dai cantieri e dagli scavi, che emerse tutta la storia che questo luogo nascondeva. Quello che è stato scoperto è un museo a cielo aperto che racchiude e conserva gelosamente l’intera storia di Pozzuoli dal 500 a.C fino ad oggi.

Il Presidente
Elio Venditto