Monastero e Chiesa di Santa Maria delle Grazie

Il Tavolario Galluccio (APPREZZO DELLA TERRA DI CELENZA E DEL SUO CASALE DI CARLENTINO NEL 1702) è un documento storico di estrema importanza per la descrizione dettagliata e accurata del paese nel 1702. Proviamo, quindi, a seguire l’itinerario dei Regi Ingegneri Camerali per ritrovare luoghi e monumenti. Parleremo ora del Monastero e della Chiesa di Santa Maria delle Grazie. i due edifici erano adiacenti e si trovavano nella allora “Via del Borgo”, l’attuale Via Gen. Carlo Rossi.

Porta-del-Borgo-di-S.-AntonDal Tavolario Galluccio del 1702 si legge. “Entrando per la porta di S. Antonio, del Borgo, qual è all’uso gotico, per strada lastricata di brecce, un poco declive, a destra di esso si trova il Convento di  Santa Maria delle Grazie dell’Ordine del Beato Pietro da Pisa, capace per quindici monaci, benchè al presente non vi sono che due sacerdoti  ed un converso, in esso vi sono tutte le officine per uso dei padri con un claustro diviso ad archi Vi è anco una la Chiesa consistente in una nave con tre altari per lato sotto il titolo di diversi santi. In testa l’altare maggiore, e dietro di esso il coro con le prospere  per officiarvi. Nella sagrestia di detta Chiesa vi sono tutti l’apparati per celebrarvi”.

CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE

La Chiesa di Santa Maria delle Grazie è stata edificata da Carlo Gambacorta di Giampaolo nel 1575 ed era formata da una sola navata con sette altari: l’altare maggiore e tre altari per lato.

La chiesa crollò nel 1838. In piedi rimase solo il prospetto col suo prezioso portale. Nel 1946 l’area fu venduta  per la costruzione di un edificio privato. Il portale, dichiarato nel 1919 monumento nazionale, costituisce ora l’ingresso della sagrestia della Chiesa di Santa Croce.

portale

Nelle foto  che seguono, risalenti agli inizi del 1900, sono visibili sia il portale sia ciò che restava della antica chiesa.

Chiesa-SMG

MONASTERO di SANTA MARIA DELLE GRAZIE

Pietro Gambacorta, in omaggio al suo antenato Beato Pietro da Pisa (Gambacorta), fece costruire nel 1672 il Monastero di Santa Maria delle Grazie nei luoghi dove sorgeva l’antica Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano.

Dal quanto riportato dal Ceulli nel suo libro su Celenza, si apprende che il convento possedeva terre sia in Celenza che in Macchia Valfortore e che il primo Priore fu fra Lodovico Iacciale da Roma deceduto nel convento nel 1673.

Nel 1806, a seguito di una legge del Re di Napoli Giuseppe Bonaparte,  l’Ordine dei Padri di Santa Maria delle Grazie fu soppresso e nel 1810 il nuovo Re di Napoli Gioacchino Murat cedette il Monastero all’Amministrazione di Celenza Valfortore. Divenne quindi sede prima del Giudicato Regio e  della Gendarmeria e successivamente sede del Municipio.

Nel 1860, soppressa la Gendarmeria, divenne sede della Caserma dei Carabinieri e del carcere. La caserma occupava il piano superiore, mentre  al pino inferiore vi erano le carceri e la cappella. Al piano inferiore vi era anche la “Rota dei proietti” destinata all’accoglimento dei neonati abbandonati. Essa era stata ufficialmente istituita dai francesi nei comuni dell’Italia meridionale tra il 1806-1815 per la tutela pubblica dell’infanzia abbandonata.

Monastero-Municipio

La ruota era costituita da un dispositivo girevole di forma cilindrica, prevalentemente in legno, diviso in due parti chiuse da uno sportello. Questo congegno, posto in corrispondenza ad un’apertura su un muro, permetteva di collocare, senza essere visti dall’interno, gli esposti, cioè i neonati abbandonati. Facendo girare la ruota, la parte con l’infante veniva a trovarsi dentro l’edificio, dove, aperto lo sportello, si poteva prendere il neonato. A fianco della ruota, nella parte esterna, c’era una campanella che serviva per avvertire della presenza del bambino.

Da un documento del 1865 si sa che il piano superiore consisteva in diciassette vani, mentre al piano inferiore vi erano undici vani e la cantina. Inoltre, l’edificio godeva anche della presenza di un piccolo giardino.

Portale-convento

Nel 1946, durante l’amministrazione del Sindaco Vincenzo Cerulli, si costruì il nuovo portale di accesso col sovrastante terrazzo e si procedette  alla vendita dell’area occupata dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie.