I CELENZANI EMIGRATI NEGLI STATI UNITI D’AMERICA

I CELENZANI EMIGRATI NEGLI STATI UNITI D’AMERICA

Integrazione al volume Compendio di Celenza Valfortore  

 

 

«Ricordate sempre che tutti noi, e tu ed io in particolare, discendiamo da immigrati»

Franklin Delano Roosevelt

 

L’economia rurale di Celenza Valfortore non offre alternative d’impiego: chi non trova spazio nei campi o nei cantieri edili è spesso costretto a emigrare. La diaspora è massiccia fin dal 1885 con l’esodo verso le Americhe di intere famiglie.

Tra il 1876 e il 1976, più di 11 milioni di italiani attraversano l’oceano Atlantico. Nel primo quindicennio del XX secolo, quando i flussi transoceanici raggiungono il culmine, una media di 300mila persone salpa annualmente dai quattro porti d’imbarco autorizzati di Genova, Napoli, Palermo e Messina.

Sono gli anni della crisi agraria (e industriale), innescata dalla concorrenza di paesi emergenti e da una flessione dei prezzi insostenibili per l’economia rurale del Mezzogiorno. La grande depressione (1873-1895) non risparmia Celenza e molti sognano Ellis Island, un fazzoletto di terra nella baia di New York dove i migranti vengono sottoposti a rigidi controlli medici.

Solo chi gode di ottima salute può salire sul traghetto che collega l’arsenale militare, all’ombra della statua della Libertà, alla terra ferma. Per gli altri c’è il biglietto di ritorno in patria e, appunto, un pianto disperato.

Il portale libertyellisfoundation.org raccoglie i nomi di oltre 51 milioni di persone accolte negli Stati Uniti d’America dal 1888, tra cui spiccano 1691 compaesani. Ecco l’elenco completo:

I CELENZANI EMIGRATI NEGLI STATI UNITI D’AMERICA.

 

Maria Paola Pizzuto